venerdì 3 aprile 2020

La convinzione ai tempi del coronavirus

Questo tempo sospeso può avere benèfici effetti sulle persone, può aiutare a riflettere, a guardare dentro di sè, a coltivare hobby dimenticati. Certo con quello che accade fuori a volte viene difficile, io questi giorni non riesco a leggere, o meglio lo faccio, ma poco, pochissimo per i miei standard normali, preferisco fare lavori manuali. Sono giorni difficili per il mondo, l'aggiornamento delle 18.00 tutti i giorni con la diretta della Protezione Civile è sempre un pugno allo stomaco, ascolto e poi rimugino, come credo tanti di noi. 
In questo tempo sospeso i primi giorni vuoi per la paura, vuoi per la reclusione appena iniziata, si leggevano sui social post di coraggio, unione, amicizia, insomma tutti sotto la stessa bandiera e lo stesso cielo. Poi però alla distanza si torna sottilmente alla normale realtà, solo sui social naturalmente. 
Questo è il tempo per capire chi ti è amico davvero, chi ci tiene a te, ma è anche il tempo per scoprire legami che non erano quello che pensavamo, persone che credevamo in qualche modo vicine ma che ora sono scomparse nelle stanze delle loro case. 
Questo è anche il tempo per capire chi è corretto e chi no, chi è veramente preparato e chi fa finta di esserlo, chi si spaccia per grande professionista e chi lo è davvero. L'informazione in questo momento ha un'importanza enorme, da quella nazionale a quella locale, ho scoperto testate che non sapevo ci fossero, ho imparato a conoscere firme e voci che prima consideravo a malapena. L'argomento adesso è uno solo, il Covid-19 e tutto ciò che ne consegue, si analizza la qualunque e parlano anche persone poco competenti, lasciatemelo dire, che rivestono quello che dicono con supponenza. Ma si sa quando accadono grandi tragedie si sentono tutti autorizzati a parlare. 
La convinzione, è sempre quella che frega le persone, facendole sentire al di sopra di tutti, hanno la vista e la mente offuscate dalla loro immagine, si sentono un passo avanti a tutti, anche quando la notizia che danno è approssimativa e poco analizzata. Ecco questa è la categoria peggiore che in questo tempo sospeso sta venendo fuori in modo prepotente, in tanti ambiti, ma in quello dell'informazione in modo più crescente. Persone che si spacciano per imparziali, che fanno finta di complimentarsi con il collega o la collega per il pezzo, ma che dentro hanno l'ulcera che gli brucia lo stomaco. 
Noto movimenti meschini ma vado avanti, noto commenti ipocriti ma non mi soffermo, noto superbia, ma non la calcolo, noto falsità e mi faccio una risata. 
Noto articoli scritti molto bene, noto gli approfondimenti veri e concreti, noto le notizie riportate con fonti veritiere, noto persone che sanno fare il proprio lavoro con abnegazione e serietà. 
Mi tiro fuori naturalmente da tutto questo, sono una speaker radiofonica e non una giornalista, potrei esserlo ma non lo sono, un po' per mia scelta, un po' per scelta di altri, ma questa è un'altra storia. Nei miei programmi alla radio in questi giorni faccio poca informazione, intrattengo, parlo di altro, resto sulla musica, sui libri, sul tempo, sulla natura, ma osservo, noto, scorgo  e sorrido un pò. 
In questo il social più utile per me è Facebook, a volte basta un like per farti scoprire cose che ignoravi, perchè ai tempi del coronavirus un like per certa gente fa una enorme differenza. 
Per me questo è il tempo della riflessione, della progettualità, senza quest'ultima non andrei avanti, è il tempo dell'assaporare lo spazio in casa che vivo sempre di corsa, di parlare al telefono con i miei cari, di chiamare amici che non sento da tempo, di videochiamate con le amiche e risate per sollevarci l'umore. Non ho voglia di fare strike adesso, non è il momento, bisogna avere profondo rispetto per questo tempo sospeso perchè ha molto da insegnarci, c'è troppo dolore nel mondo. 
Ma come diceva mia Nonna "ce ne è per tutti, basta saper aspettare", allora io aspetto e non mi siedo nemmeno sulla sponda del fiume, perchè so che non è necessario, perchè so che in guerra e in carestia spesso le iene festeggiano sulla preda, ma restano iene appunto. 
Vorrei che questo tempo ci insegnasse cose buone, ma forse sottolineando queste osservazioni sono la prima io a non dare il buon esempio, forse, ma ignorare queste persone convinte non mi permetterebbe di essere migliore di loro, di cercare di esserlo. 
Ai tempi del coronavirus abbiamo la libertà di pensare, la sicurezza di stare in casa, l'obbligo di proteggerci e proteggere gli altri, la speranza di tornare ad essere meglio di prima, il tempo per capire la lezione importante che la vita ci sta dando; ci aggiungo la certezza per me di non diventare come certe persone rivestite di convinzione. Antipatica si, scorretta mai. 

Alla prossima ! 
Roberta Maiolini 




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