martedì 7 marzo 2017

Donne....du du du da da da


L'iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, l'anno dopo l'iniziativa venne raccolta a Copenaghen.
Dai documenti storici del congresso non risultano chiare le motivazioni per cui fu scelta quella data.
Poi ci sono i falsi storici, un per esempio è quello legato all'incendio in una fabbrica americana in cui perirono donne che combattevano per la parità.
L'8 Marzo è il giorno per ricordare da un lato le conquiste politiche, sociali ed economiche delle donne, dall'altro le discriminazioni e le violenze da loro subìte nella storia.
Dunque 8 Marzo, un giorno che racchiude in sè tutte queste motivazioni importanti.
Ogni anno ci sono manifestazioni ovunque, dibattiti, convegni, tavole rotonde, conferenze,ma soprattutto ogni anno si ripete una stessa medesima cosa : ristoranti e locali stracolmi con ricchi menù e cotillions. 
L'ultima volta che sono andata a cena per festeggiare questa ricorrenza risale a moltissimi anni fa, fu quasi scioccante ; eravamo una tavolata immensa in una pizzeria e,di fronte a me,avevo signore che non conoscevo, alcune potevano avevano più o meno l'età di mia mamma, i camerieri erano il loro bersaglio preferito con battute che manco " Er Monnezza", ciliegina sulla torta tiri di canne come se non ci fosse un domani. Passata un'ora in cui mi sembrava di essere finita in un girone dantesco guardai mia sorella e mia cugina e con un cenno della testa ci capimmo al volo, dopo un minuto eravamo fuori dal locale.
Non ho nulla contro chi festeggia, faccio parte di quella categoria per cui ogni occasione è buona per far baldoria, ma tutto ha un limite, una decenza, un perchè.
Non credo che nel 2017 sia ancora necessario aspettare l'8 Marzo per andare  a cena fuori con le amiche, vedere uno spogliarellista, agghindarsi come a Capodanno, fare la depilazione integrale, truccarsi come la prima ballerina del Moulin Rouge e potrei andare avanti per molto.
Non me ne vogliano ristoratori, pasticceri, fiorai, titolari di locali, estetiste, parrucchieri, commercianti ecc ecc.
Io domani farò gli auguri a tutte le donne per la loro straordinarietà, la forza che mettiamo in tutte le cose che facciamo, i sacrifici che sappiamo fare per noi, il lavoro, la famiglia, l'amicizia, l'indipendenza; farò gli auguri a quelle donne che portano avanti battaglie importanti, legate alla salute, ai diritti, alla violenza, alla parità.
Le donne sono belle in tutte le loro mille sfaccettature e non parlo di bellezza esteriore, quindi cari uomini festeggiatele sempre, sono le madri, le sorelle, le compagne, le figlie, le amiche, le confidenti e camminate con loro sempre affianco, nè di lato, nè davanti, nè dietro...affianco è il posto giusto.
Non sentitevi belle e importanti solo domani, sentitevi importanti sempre perchè è inutile fare le modeste...il mondo gira intorno a noi :-) 
Domani però onoriamola questa giornata con tanti sorrisi, qualche riflessione importante, tanto amore e festeggiamo...come ognuna ritiene opportuno, perchè se io posso criticare le altre possono ovviamente fare il contrario di quello che penso io.
Ops...dimenticavo, la mimosa fu scelta come simbolo di questa festa nel 1946 , perchè fiorisce proprio questo periodo.
Auguri Donne !


mercoledì 1 marzo 2017

Non mi vendere mamma di Barbara Alberti

E' uno dei libri più belli che ho letto in questi ultimi mesi, un piccolo volume che racchiude in sè una storia che fa riflettere, gioire, piangere, imprecare, sorridere e pensare....tanto.
Asia è la protagonista, giovanissima donna cresciuta in orfanotrofio, ostaggio sentimentale di Lillo suo compagno di sventura ma anche suo aguzzino, approfittatore, sfruttatore. Asia non ha mai conosciuto l'amore in qualunque sua forma e nell'ingenutià del suo piccolo orizzonte pensa che quello che ha è il massimo. Lillo la fa prostituire e le fa vivere una vita di ansie e paure in balìa di creditori e spacciatori. Poi pensa di aver trovato la chiave di volta in un sito per madri surrogate, così entrano in scena i ricchissimi coniugi Tramp, texani , che per 150.000 euro fanno fare ad Asia la madre surrogata, portandola per nove mesi in una lussuosa clinica svizzera. Non scendo troppo nei particolari, dovete leggerlo, però devo parlarvi del personaggio più importante, Chico. Entra in scena con un calcetto nella pancia della mamma ...poi le parla, si le parla, un grande affabulatore questo bambino, un sapiente seduttore, ha poco tempo per convincere Asia a non venderlo ai texani e lo fa anche con mezzi magici, le fa vedere film bellissimi, le racconta favole struggenti, la fa ridere, le fa origliare conversazioni altrui, soprattutto quelle dei coinugi Trump e le fa capire che così buoni come lei crede non sono.
Barbara Alberti tratta il tema dell'utero in affitto con una piccola fiaba, con ironia, contrapponendosi a chi lo definisce un gesto d'amore e definendolo schiavitù e compravendita umana.
" Non mi vendere mamma" di Barbara Alberti ( Nottetempo) si legge in un attimo e io nel farlo ho riso, ho pianto, mi sono innervosita e ho amato tanto Asia ma soprattutto Chico, ho immaginato questo bimbo dalla faccia furbetta che cercava di convincere la madre quanto sarebbe stato bello stare insieme.
Il tema è sicuramente non facile, ma l'autrice lo affronta con uno stile ironico, diretto, senza retorica, Barbara Alberti oltre ad essere una grande donna è una grande " penna", passatemi il termine e dopo aver letto anche questo suo lavoro l'ammiro ancora di più.
E' un libro breve ma che vi lascerà tante bellissime emozioni.