domenica 12 aprile 2020

Il tempo sospeso della Pasqua ai tempi del coronavirus

Normalmente c'è un detto che si ripete spesso  : "Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi". Per me non vale, Natale e Pasqua con i tuoi, per scelta, per affetto, per amore verso la famiglia. Pensandoci questa mattina mi sono resa conto che non ho mai trascorso nessuna festa lontana dalla mia famiglia, ci voleva il Covid-19 per allontanarci. Avrei potuto oggi scegliere oggi  di andare a casa di mia madre, avrei potuto vederli e vedere i miei adorati nipoti, ma ho fatto una scelta diversa. Vado a lavoro, sono quella che esce più di tutti, è vero che non sono nè un'infermiera, nè un medico, sono soltanto una speaker e per giunta in radio stiamo andando uno alla volta, ma ho paura, quella paura che mi spinge a preservare i miei genitori che credo sia comune a molti. Certo in questi giorni di quarantena sono andata a vederli, ma non li ho mai avvicinati, sempre a distanza e ho provato mille emozioni, dalla tenerezza, allo sconforto, alla mancanza. Sono molto fisica nelle mie dimostrazioni d'affetto, come tanti, quindi comincio a vacillare, vorrei abbracciarli, rassicurarli, abbracciare mia sorella, i miei nipoti, ma non si può e allora sarà la prima festa lontana dalla mia famiglia. Non so quanti rispetteranno i divieti che ci sono ma credo che ognuno debba fare i conti con sè stesso e con il suo senso civico. 
Vorrei che uscissimo da questo tempo sospeso più umani, perchè le cose, le persone, gli affetti li apprezzi di più quando non ci sono, in teoria. In pratica non so chi ha chiamato chi, chi ha sentito mancanze, chi ha vissuto in una bolla, chi si è seduto ad aspettare. Ognuno vive questo tempo assecondando le sue sensazioni, anche arrabbiandosi, pensando "non mi ha chiamato tizio o non mi ha chiamato caio", non ha pensato che forse poteva fare il primo passo. 
L'amicizia è importante, ma è come una pianta, va curata, ma questo è uno dei luoghi comuni più vecchio di tutti. 
Oggi è il giorno in cui arriveranno gli Auguri su Whatsapp come non sono mai arrivati, in modalità "inoltra a tutta la rubrica", come succede a Natale, perchè  è faticoso pure pensare ad un messaggio da scrivere, allora non mandatelo per niente, ai tempi del coronavirus possiamo risparmiarci messaggi di circostanza, ipocriti, tanto per mandarli. 
Cuciniamo, brindiamo, facciamoci una risata, ripenseremo a questo tempo come un vecchio saggio che ci ha insegnato qualcosa, perchè se davvero non saremo in grado di apprendere, conquistare, capire in questi giorni, credo che la vita poi possa tornare come e peggio di prima. 
Dopo un mese di quarantena ho imparato il valore della solidarietà, lo conoscevo già prima, ma ora ho capito davvero che un gesto verso una persona che è in difficoltà vale tantissimo, pratichiamola anche dopo. Ho capito il senso della giustizia, soprattutto quando vedo persone che non rispettano le regole. Ho imparato il valore di una telefonata inaspettata. 
Mi mancano le mie amiche, i miei amici, il mio lavoro in televisione, le presentazioni dei libri, pianificare le interviste, mi manca il mio parrucchiere, ma quello a tante di noi, mi mancano i sorrisi che ora sono nascosti dietro le mascherine, mi manca la libertà. 
Un'altra cosa che ho imparato è che i rapporti che prima erano vacillanti, non torneranno mai più come prima, nonostante questo tempo sospeso, se non ti mancavi prima difficile ti manchi adesso. Ne ho un paio di rapporti sospesi e per quanto ci ho riflettuto, non ho superato lo scoglio delle cose accadute e che mi hanno ferita, non ho saputo perdonare forse, per quanto ne sia dispiaciuta restano così, il prima e il dopo quarantena non hanno cambiato nulla e mi sentirei ipocrita a far finta niente. 
Oggi ho deciso che sarà una Pasqua il più possibile serena, senza pensare alle mancanze ma cogliendo l'opportunità di viverla in modo diverso, con le videochiamate, cucinando, leggendo e guardando un film. 
Non fatevi abbrutire dai social più di quanto non lo siamo, oggi evitate di discutere come se foste tutti laureati in scienze politiche, avremmo dovuto combattere prima per i nostri ideali, forse saremo in tempo a farlo dopo civilmente. 
Auguro a tutti voi una Pasqua di serenità, con un pensiero a chi combatte in prima linea, alle Forze dell'Ordine che dovranno vigilare se ci comportiamo bene e a chi lo trascorrerà in ospedale. 
"Se hai una famiglia, un amico e un piatto in tavola sei ricco e non lo sai". 
Alla prossima ! 

Roberta Maiolini 


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