domenica 26 giugno 2022

Una cagnolina non vola mica di Mariano Sabatini

Dopo averci coinvolto nelle vicende di quel gran figo di Leo Malinverno, dopo racconti sulla luna, saggi, critiche televisive, mai mi saprei aspettata una favola per bambini, ma Mariano Sabatini è lo scrittore dalle mille sorprese, capace di passare dalla tv alla radio, dal noir alla favola appunto. 

"Una cagnolina non vola mica" edito da Chiaredizioni è la fiaba di Mariano Sabatini ma non solo per i più piccoli, insegna molto anche ai più grandi, protagonista la cagnolina Eimì che racconta in prima persona la sua storia di abbandono, adozione e rinascita, di convivenza con la sua famiglia di umani e poi l'arrivo di una fratello peloso. Una storia raccontata con tanti dettagli e particolari come se Eimì volesse farci entrare tutti nel suo mondo , per spiegare quanto è importante avere rispetto dei nostri amici a quattro zampe, che non hanno la parola ma sono in grado di essere fedeli compagni per tutta la vita. 

Decidere di accogliere un cane in casa è un impegno, che non può essere a tempo determinato, un cane è per sempre e Mariano Sabatini riesce a far comprendere benissimo questo concetto, raccontando questa storia di amore, umanità, generosità ai bambini, che sanno comprendere bene l'amore per gli animali , scritta in modo semplice, chiaro, dettagliato, sembra di vedere le immagini che si leggono, sembra di vedere Eimì sul balcone, che corre nel parco, grazie anche alle bellissime illustrazioni di Giorgia Farnesi. 

Ho spoilerato poco la storia, perchè vi consiglio di leggerla insieme ai vostri bambini, sarà una grande lezione per entrambi, con un pizzico di commozione ma anche di presa di coscienza. 


Mariano Sabatini ha scritto tanti programmi per la tv e per la radio, ma poi è approdato nel mondo dei libri e con successo, "L'inganno dell'ippocastano" e "Primo venne Caino" sono due best sellers tradotti anche in altre lingue e questa è la sua prima fiaba. La prima di una lunga serie lo spero. 


Alla prossima ! 

Roberta Maiolini 




sabato 23 aprile 2022

Tommaso Paradiso e il suo Space Cowboy Tour

Tornare ad un concerto dopo più di due anni ti può regalare una scarica di adrenalina davvero potente, se poi il protagonista è Tommaso Paradiso ti regala anche bellissime emozioni. 

22 Aprile 2022 Auditorium della Conciliazione a Roma , seconda serata romana dello "Space Cowboy Tour", sold out, pubblico di tutte le età, molti giovanissimi, ma anche famiglie, coppie più grandi, Tommaso è trasversale, Tommaso fa cantare tutti. 

Mi è sempre piaciuto, da quando esordì con TheGiornalisti, il biglietto per questo concerto mi era stato regalato nel Settembre 2019 da mia sorella, dovevamo andare ad Aprile 2020, poi è arrivata la pandemia, le chiusure e tutto il resto che conosciamo bene e finalmente la nuova data a Roma in una location straordinaria quale è l'Auditorium della Conciliazione, che ci ha fatto vivere da vicino un artista che allo stadio o al palazzetto non avremmo mai vissuto così. Sì perchè Tommy non si è risparmiato, è sceso alcune volte dal palco, ha incontrato i suoi fans, ha parlato tanto e cantato tantissimo, sornione, scanzonato, romantico, riflessivo, scherzoso, serio, tutto quello che non mi sarei mai aspettata e che ho vissuto con contentezza vera. 

"Space Cowboy" è uscito i primi di Marzo ed è proprio lui il cowboy del titolo, questo disco è figlio del lockdown che abbiamo vissuto e ci rivela i pensieri e le emozioni di un Tommaso Paradiso che ha risvegliato in tutti sensazioni  comuni. Una band strepitosa lo ha accompagnato in quasi due ore di concerto, Gianmarco Dottori alla chitarra, Nicola Pomponi alla chitarra, Silvia Ottanà al basso elettrico, Daniel Fasano alla batteria, Angelo Trabace alle tastiere, Marco Scipione al sax, Frances Alina Ascione e Roberta Montanari ai cori. 

Ha cantato tutti i suoi successi e le canzoni del nuovo album, il pubblico ha cantato con lui, "Riccione" che fu denigrata sui social ma divenne un successo in poco tempo, "La stagione del Cancro e del Leone", "Felicità puttana," Non avere paura", per citarne alcune. Si è dato tanto, ha interagito , ha raccontato, ha salutato anche l'attore Alessandro Borghi , suo amico, sommerso poi dalle fans per un selfie e sul palco ha trascinato Frank Matano ai bonghi. 

Era contento Tommaso di vedere l'Auditorium pieno e chi era presente potrà raccontare di una serata di musica bellissima, emozionante, in cui siamo entrati nella vita musicale di un artista che sa come mettere le parole giuste e comunicare con canzoni che raccontano un pezzetto di vita di molti, che entra in sintonia con quella parte che ognuno vive ma che poi ritrova nelle parole di un testo e pensa" ma parla proprio di me". 

Dopo due anni ho visto intorno a me felicità, gioia, voglia di cantare e divertirsi, a dimostrazione che la musica sa unire, sa emozionare, sa portarci anche fuori da situazioni scomode, ti mette in contatto con tante persone in una volta sola che ho perso il conto di quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che mi ero trovata a cantare in mezzo a tanta gente. 

Tra qualche giorno esce anche il primo film da regista di Tommaso Paradiso "Sulle nuvole", con Barbara Ronchi e Marco Cocci, racconta una storia d'amore un po' travagliata e vede la realizzazione di un sogno che il cantautore romano aveva in testa da un po'. 

Un album che va forte, un tour sold out, un film in uscita, un tour estivo nelle città più importanti, un momento d'oro per Tommaso Paradiso , che per me merita tutto il successo e anche di più. 

"Ti mando un vocale di dieci minuti, soltanto per dirti quanto sono felice", Tommy bastano pochi secondi , soltanto per dirti "grazie, continua così". 

Alla prossima! 

Roberta Maiolini 






lunedì 6 settembre 2021

Il Club del Professore di Vittorio Tucceri

Ci sono persone che ti conoscono bene e sanno sempre quale consiglio darti, anche quando si tratta di libri, questa volta il consiglio prezioso  è di un  Dottore, che io chiamo Doc e che è ufficialmente il mio "spacciatore di libri", stavolta me ne ha suggerito uno che mi è piaciuto proprio tanto. 

Il libro, anzi il romanzo in questione è "Il Club del Professore" di Vittorio Tucceri. Un romanzo sociale, a tratti noir, che ti prende dalla pagina numero 1 fino alla 113, quando finisce. Ho cercato di capire rigirando il libro tra le mani quale casa editrice lo avesse pubblicato, ma poi ho compreso che è autopubblicato e credetemi, un vero peccato, fossi proprietaria di una casa editrice lo pubblicherei subito, certa del successo che potrebbe ottenere. 

Chi mi legge sa che non amo spoilerare, però questa volta qualcosa in più la scrivo, perchè il libro mi è piaciuto molto, si lo so l'ho già scritto sopra, ma è rafforzativo. Dunque la storia si svolge ad Avezzano (Aq), ridente città abruzzese che si ritrova coinvolta in un gioco culturale-storico-letterario, che prende il via da "Paragrafi" club letterario aperto da Eugenio, un indovinello affisso su una locandina con ricompensa in denaro a chi trova la soluzione, dà il via ad una serie di indovinelli a catena, che poi arriveranno via mail con posta in palio sempre più alta, generando una febbrile ricerca e partecipazione non solo in città ma anche in regione e fuori regione, indovinelli inviati dal Professore, figura misteriosa, di cui poi si saprà che tale Giovanni è suo collaboratore, figura questa piena di mistero e verso la  fine ne scopriremo la vera storia. E' un romanzo ricco di colpi di scena, di mistero, di storia, in cui il messaggio che passa è che la cultura salva ogni città, ogni territorio, ogni popolo, certo qui la vicenda è complicata, un città intera sarà in balia degli indovinelli del Professore, ma dopo ogni tempesta torna sempre il sole e arrivando all'ultima pagina vi dispiacerà perchè sarete arrivati fin lì leggendo tutto d'un fiato , ignari anche del tempo passato a leggere. Sono dell'idea che quando un libro "lo vedi" significa che ha fatto centro e io l'ho visto, riuscivo a vedere tutte le scene mentre le leggevo, sono entrata a pieno nelle vicende perchè la scrittura di Vittorio Tucceri è veloce, scorrevole, minuziosa, particolare, sa mettere gli accenti dove necessario e quindi non è mai lenta o noiosa, anzi .

Posso aggiungere che c'è il Lago del Fucino, Palazzo Torlonia, date storiche, cambiamenti grossi in una città che sotto il punto di vista culturale sonnecchia, ma che vivrà un brusco risveglio, comprendendo solo dopo tanti problemi la ricchezza preziosa che il Club letterario e il Professore hanno generato. 

Mi auguro che questo romanzo venga presto pubblicato da una casa editrice o che l'autore lo condivida con più gente possibile, magari con una presentazione, ci sono storie che meritano il palcoscenico più importante e questa è una di quelle, quindi non aggiungo altro perchè la curiosità possa spingervi a cercarlo questo libro, le storie belle vanno sempre condivise. 


Vittorio Tucceri è laureato in Giurisprudenza, giornalista e scrittore, appassionato lettore, ama autori come Ken Follett e George Simenon, con i suoi libri vuole regalare emozioni e smuovere passioni. Gli altri suoi titoli sono "Attentato al mito" con protagonista Pelè, "Agguato al treno", "Lake Hotel" e alcuni racconti. 

I libri sono portatori sani di emozioni e questo romanzo ne porta tante davvero, ha ragione il Doc che me l'ha consigliato. 

Alla prossima ! 

Roberta Maiolini 




domenica 18 luglio 2021

Alfabeti - Le parole di Dante di Patrizia Tocci

Definire Patrizia Tocci come scrittrice è riduttivo, lei è anche poetessa, docente, ama fotografare, cucinare, raccontare, far fiorire le piante. E' una studiosa del novecento inteso come periodo letterario, conosce bene Eugenio Montale e Laudomia Bonanni, per citarne due. Ha esordito con un libro di poesie nel 1990 "Un paese ci vuole", poi una silloge poetica "Pietra serena", poi nel 2010 "Una città che voleva volare", poi ha curato "I gigli della memoria : narrazione collettiva ", poi il suo primo bellissimo romanzo "Nero è il cuore del papavero", dedicato alla figura del padre e con il quale ha vinto il Premio Vittoriano Esposito. Nel 2019 ha pubblicato "I carboncini, sguardi e parole", ha partecipato a molti concorsi di poesia e collabora proficuamente con il quotidiano "Il Centro", curando delle rubriche settimanali, "Alfabeti", "Carboncini", "La valigia di cartone", "Diacromie".

Ho iniziato parlando dell'autrice questa volta e non dal libro perchè Patrizia Tocci rappresenta un mondo a sè, un mondo ricco di letteratura, di amore per la scrittura che lei fa comprendere bene, anche solo leggendola. Ah dimenticavo di aggiungere che è abruzzese forte e gentile, nata a Verrecchie, borgo antico e di antichi e bellissimi valori e paesaggi, ha vissuto molti anni a L'Aquila e dopo il terremoto del 2009 si è traferita a Pescara, dove vive tutt'ora e insegna in un istituto superiore. 

Il 2021 è l'anno del Sommo Poeta, ricorrono i 700 anni dalla sua morte e viene celebrato e ricordato ovunque, Patrizia Tocci non poteva esimersi dal pubblicare un libro su di lui, data la sua preparazione e la sua ammirazione per Dante Alighieri, "Alfabeti - Le parole di Dante" edito da Tabula Fati.  Lo fa come sempre a modo suo, trova sempre una strada  originale per dire o raccontare e con questo libro riesce a far avvicinare al Sommo anche chi, magari per reminiscenze scolastiche, lo ama poco. Alfabeti è esattamente come dice il titolo, ricco di parole dalla A alla Z legate a Dante. La parola di cui si ha più bisogno in questo periodo è sicuramente Amore : "Ma s'a conoscere la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, dirò come colui che piange e dice". Canto V dell'Inferno, con questa parola l'autrice ci spiega l'amore di Dante per Beatrice, ma soprattutto quello che lui vuole sapere incontrando la Francesca di Paolo e Francesca, Patrizia Tocci cita pure Antonello Venditti per farci capire meglio, tanto che la parola Amore diventa un sentimento quasi tangibile, sembra di vederlo. 

Oppure la parola "Stelle" : " Lo duca e io per quel cammino ascoso intrammo a ritornar nel chiaro mondo; e senza cura d'aver alcun riposo". Inferno Canto XXXIV, così la scrittrice apre per spiegare la parola "Stelle", quando Dante e Virgilio riuscirono a rivederle, salvo poi paragonarle ad un dipinto di Van Gogh, citando Leopardi e pure Kant e San Francesco, per concludere che le stelle ci sono sempre, anche quando non le vediamo. 

Un Dante raccontato in modo pop mi viene da dire, moderno, facile da comprendere e se vogliamo anche da amare un pò di più rispetto ai tempi scolastici, in cui per molti è stato uno spauracchio, soprattutto in vista della maturità.

Patrizia Tocci ha il pregio di comunicarci il suo amore per il Sommo Poeta, traspare dalla sua scrittura e dal modo in cui descrive parole legate a lui che lei però ci spiega con semplicità, con riferimenti ad altri autori o semplicemente alla vita normale, ai sentimenti di una vita normale. E' riuscita a trovare la formula giusta , le parole giuste, i canti giusti, per celebrare un poeta che rimane il più grande, che tutto il mondo ci invidia, che quest'anno è al centro di molte manifestazioni ed eventi, ma che Patrizia Tocci ci racconta e lo esalta, dal suo punto di vista, che secondo me è privilegiato, perchè chi lo ama ne ha colto l'essenza. 

Troverete un vero e proprio vocabolario, che sono certa vi piacerà e se non avete mai amato Dante, avvicinatevi con fiducia, una prof, giornalista, poetessa, sa perfettamente quali corde toccare e credetemi, come si dice in Abruzzo "tocca leggerlo", vi piacerà. 

Alla prossima ! 

Roberta Maiolini 




domenica 4 luglio 2021

"Regina blues" di Antonello Loreto

 "A chi resiste. Alla mia città". Sei parole, importantissime per comprendere bene il romanzo di Antonello Loreto "Regina blues" edizioni Progetto Cultura, non una dedica a qualcuno, ma a quella città che è la protagonista della storia. 

Un romanzo corale, che racconta un prima e un dopo quel 6 Aprile che tutti gli abruzzesi, soprattutto quelli dell'entroterra conoscono bene, gli aquilani ancora meglio. Corale perchè racconta di 22 ragazzi che devono disputare la finale di calcio delle scuole tra Liceo Classico e Liceo Scientifico, 23 con Syd che è l'arbitro ma anche la voce narrante. Antonello Loreto racconta la vigilia della gara incastrandola con la vita di ventitre ragazzi , le loro passioni, i sogni, le loro famiglie, tutti con nomi particolari, Zito, Getulio, Monrao, Pasao, Nico, solo per citarne alcuni, con lo sfondo dei vicoli, piazze, fontane, monumenti di Regina che poi diventa blues per quella vena di malinconia che arriverà. La partita si disputerà il pomeriggio del 6 Aprile, di domenica, che nel romanzo è alla fine degli anni '80 e non nel 2009, perchè racconta l'adolescenza di quei ragazzi che in quelli anni erano adolescenti, ma che poi da quel giorno diventeranno adulti, quelli che ce la faranno e che 28 anni dopo ricorderanno l'urlo agghiacciante della terra. 

Una scrittura diretta, senza orpelli, ma ricca di particolari quella di Antonello Loreto, che con grande maestrìa cuce questa storia che detta così, può sembrare surreale, ma lui riesce davvero a farci entrare nella vita dei componenti delle due squadre, a farci percorrere quei vicoli e quelle strade, a farci percepire la tensione della partita di calcio più importante, riesce a farci sentire quella musica di cui parlano i ragazzi, che amano i ragazzi, tanto che Banco del Mutuo Soccorso, The Smiths, Culture Club e tanti altri, ti pare di sentirli mentre leggi il romanzo. Una capacità di pochi scrittori suscitare così tante emozioni e prenderti per mano creando scenari e musica. Un libro, quando lo vedi mentre leggi, vuol dire che oltre che scritto bene sa entrarti dentro e toccare quelle corde necessarie a metterti in connessione con la storia. 

Il prima e dopo un evento naturale ma inaspettato, temuto e affrontato, prima e dopo una giovinezza, prima e dopo una sciagura, affrontata con tanto coraggio e determinazione. Antonello Loreto ama la sua città e si percepisce da ogni rigo, da ogni parola, "Regina blues" è una grande dimostrazione d'amore, la voglia di andare avanti nonostante tutto, narrato con uno stile moderno, attraverso la metafora della partita di calcio, lo sport più amato dagli italiani, quello giocato con finezza, con tecnica, con agonismo, perchè alla fine ogni battaglia che affrontiamo può portarci al gol, in fuorigioco o al fallo di fondo. 

268 Pagine da leggere tutte d'un fiato, senza perdere neanche un dettaglio, vi regaleranno molte emozioni, facendovi scoprire una penna davvero preziosa. 

Antonello Loreto è nato a L'Aquila ma vive a Roma da molti anni, laureato in Giurisprudenza dopo alcuni lavori nel marketing sceglie la strada della scrittura. Direttore artistico di alcune rassegne letterarie ha già pubblicato nel 2014 "La favola di Syd" , nel 2016 "Un'altra scelta" e alla fine del 2018 "Regina blues". 

Riassumere la vita di uno scrittore in poche righe non sempre è facile, di Antonello Loreto capirete molto di più leggendo il suo ultimo romanzo, ognuno di noi ha la sua Regina ma blues è una sola, scopritela. 

Alla prossima ! 

Roberta Maiolini 



domenica 27 giugno 2021

L'equilibrio è un'antica vertigine - Roberta Di Pascasio

Ogni scrittore ha qualcosa che lo fa riconoscere nelle sue storie, un dettaglio, un modo di raccontare, lo stile, Roberta Di Pascasio è una scrittrice che lascia il segno, le sue storie sono sempre particolari, hanno sempre dei chiaroscuri, delle riflessioni, che le rendono identificabili come sue. 
"L'equilibrio è un'antica vertigine" Augh Edizioni, è il suo quinto romanzo, uscito giusto un paio di mesi fa, molto atteso, era passato qualche anno dal suo "Ricordami la colpa", l'autrice ha creato aspettative, puntualmente soddisfatte. 
Molto spesso le storie di Roberta Di Pascasio partono da un fatto detonante, che può essere tragico, fatale, sorprendente, qui parte da un tragico incidente stradale, in cui Filippo e Orlando, due fratelli, investono e uccidono una bambina e sua nonna. Il primo finisce in prigione (guidava lui) il secondo è libero ma imprigionato nei suoi sensi di colpa, nelle sue riflessioni rivolte al passato nel tentativo di avere un presente che abbia un senso. Nella vita sconvolta e disordinata di Orlando entra Sophie, una donna straordinaria che ha un pò più di 60 anni, diversi nomi, una personalità dalle mille sfaccettature, che porterà Orlando a scavare dentro di sè e a riappropriarsi della sua persona, con un finale sorprendente, emozionante e molto molto bello. 
Ci sono nel romanzo descrizioni minuziose di Roma, delle sue strade, di alcuni quartieri, c'è musica che a volte sembra di sentire in sottofondo durante la lettura, c'è poi la straordinaria capacità dell'autrice di entrare nei personaggi, nei meandri dei loro pensieri, delle loro angosce, dei loro desideri, tanto che diventano quasi tangibili. Qui entra poi in gioco lo stile di Roberta Di Pascasio , quell'alternarsi  di luci ed ombre che lei sa tenere a bada, esaltando una volta quella luce che rappresenta il pensiero benevolo, ottimista, poi esaltando quell'ombra scura che può avvolgere un'anima sofferente, che porta dentro di sè un peso a volte enorme. Orlando ci guida, raccontando in prima persona, nel labirinto della sua insoddisfazione e sofferenza, da cui però vuole uscire vincitore, anche se non sa come fare, ma questo non ve lo svelo, il libro va letto, assaporato, vi prenderà per mano in un viaggio che terminerà  in una stazione nuova, pulita, ricca di dettagli importanti, quelle che dopo un lungo viaggio apprezzi moltissimo. 
Un romanzo da leggere, che testimonia la grande crescita di Roberta Di Pascasio, se vale il detto che per ogni scrittore l'ultimo libro è il più bello, qui ne sono più che sicura, senza sminuire gli altri romanzi della scrittrice, ma  perchè in questo ho trovato uno stile diverso, una grande consapevolezza nel raccontare ed entrare nei personaggi, luci ed ombre perfettamente contrapposte e  anche bilanciate. 
Siate sempre curiosi di scoprire  autori, autrici, cercate, guardate bene le copertine e lasciatevi attirare dai titoli, c'è un grande lavoro dietro, "L'equilibrio è un'antica vertigine" è tutto questo e molto altro. 

Roberta Di Pascasio è abruzzese, di Avezzano (AQ), laureata in lettere con specializzazione in editoria, ha fondato l'officina letteraria "Ponte di carta" , con la quale organizza corsi di scrittura creativa, incontri di lettura, promuove cultura. Ha condotto per la televisione regionale Info Media News il programma  "La magia delle storie", è stata membro dell'ufficio del teatro del Comune di Avezzano, ha pubblicato quatto romanzi, più alcuni racconti di cui uno inserito nell'antologia "Abruzzesi per sempre",  ha vinto premi importanti come il Premio Bukowski, è cittadina del mondo, ama promuovere la cultura, in particolare libri e teatro, ama stare con la sua famiglia e gli amici, ama la correttezza e la chiarezza, del resto le storie lei le inventa e le scrive. 
Buona lettura ! 
Roberta Maiolini 





domenica 20 giugno 2021

Libri&Dintorni : la classifica e il ricordo di Lucinda Riley

Poco movimento questa settimana nella classifica dei libri più venduti, c'è un momento di stasi, ma sono certa durerà poco perchè stanno uscendo molte novità, sono infatti soltanto due le nuove entrate, al 10° posto Juliàn Carròn "C'è speranza ?" e al posto D. Lumera - I. De Vivo con "La lezione della farfalla". Rimangono stabili le prime tre posizioni, Madeline Miller al con "La canzone di Achille", Giorgia Meloni al con "Io sono Giorgia" e Stefania Auci al con "L'inverno dei Leoni". Vediamo le altre posizioni : Stefania Auci rientra al posto con "I Leoni di Sicilia", sale all' Valèrie Perrin "Cambiare l'acqua ai fiori", stabile al 7° Ilaria Tuti "Figlia della cenere", scendono al 6° Pif e Marco Lillo con "Io posso. Due donne sole contro la mafia", al sale Lucinda Riley "La sorella perduta. Le sette sorelle". 

La classifica è di Robinson - La Repubblica 

Mi sembra giusto questa settimana soffermarmi su una scrittrice tanto amata che ci ha lasciato qualche giorno fa, Lucinda Riley
Riley a dire il vero è il cognome del marito, il suo è Edmonds, nata in Irlanda, dopo una carriera coma attrice ma durante la convalescenza per una malattia cominciò a scrivere, il suo primo romanzo risale al 1992 e come Lucinda Edmonds ha pubblicato 8 romanzi, come Lucinda Riley ne ha pubblicati ben 16. In Italia è diventata famosa per la saga delle "Sette sorelle", ma i suoi libri hanno venduto nel mondo più di trenta milioni di copie, tradotta praticamente ovunque. Un grande talento il suo, definito di genere rosa, ma in grado di incollare milioni di persone alla lettura delle sue storie, in cui portava le protagoniste a molte peripezie, sofferenze, gioie, viaggi straordinari, grandi sentimenti. Lottava contro il tumore da quattro anni ed era riuscita a scrivere l'ultimo libro che ora è in classifica, ha lasciato un bellissimo messaggio diffuso dalla sua famiglia (marito e quattro figli) :" Nel dolore e nella gioia del viaggio, ho imparato la lezione più importante che la vita possa offrire e ne sono contenta. Il momento è tutto ciò che abbiamo."
Ha scritto tanto Lucinda Riley partecipando anche a premi molto importanti, la sua penna e la sua sensibilità mancheranno molto, voci di corridoio dicono che dai suoi libri sulle sette sorelle dovrebbe arrivare una serie tv, un modo per ripercorrere quelle storie che coinvolgono tante persone che hanno sempre apprezzato la sua scrittura. Ci mancherà. 

Alla prossima ! 
Roberta Maiolini