giovedì 25 marzo 2021

Diario di una reporter senza licenza - Roberta Manzoni

Di questo anno pandemico ricorderemo molto, lo sappiamo già, ma sarà "bello" rivedere le foto delle strade silenziose, città deserte, gli innumerevoli dolci e pizze fatti in casa, i gruppi che cantavano dai balconi. Questa la parte migliore, poi c'è la parte triste, operatori sanitari stremati, i famosi camion militari di Bergamo, tutto farà parte dei ricordi, speriamo il prima possibile. 

La prima zona rossa ormai la ricordano tutti, Codogno caput mundi , il paziente 1 Mattia, il 21 Febbraio 2020 il comune della "bassa" va in zona rossa, lockdown come ormai diciamo tutti. Quella sera quando la notizia è arrivata dai Tg il mio primo pensiero è stata la mia amica Prof Roberta Manzoni, che abita proprio a Codogno. La "Manza" come la chiamano gli amici stretti ( non so se è discendente del Manzoni di quel ramo del Lago di Como ), l'ho conosciuta nel 2013, grazie al suo libro "Giulietta non ama Romeo", ci siamo incontrate sul social e l'ho intervistata per il suo libro, da lì non l'ho più mollata, perchè per quanto bistrattato, il social, mi ha permesso di conoscere persone vere, diventate amiche e la Manza fa parte di queste amiche. Ci siamo incontrate nel 2016 , è venuta qui in Abruzzo per presentare un altro suo bellissimo romanzo "Storia delle 3A. Affetto, amicizia, amore (forse)", mi sembrava di conoscerla da sempre la Prof del mio cuor, si perchè lei insegna francese, ha tre bellissimi figli, un marito e una canessa. Ma torniamo al punto di partenza, Codogno zona rossa. Mando alla Manza un messaggio su Whatsapp per sapere come sta, mi risponde che è un incubo ma è speranzosa. Da lì la nostra Prof si trasforma in reporter senza licenza, ogni giorno pubblica un post dalla prima zona rossa italiana, raccontando tutti i giorni quello che vede, che vive, che la emoziona, che la fa arrabbiare, la intristisce. Racconta di una Codogno silenziosa, deserta, di quello che vede quando va a fare la spesa o esce con la canessa, ma soprattutto ci ha raccontato in quei giorni le sue emozioni, condite spesso di sana ironia, ma anche di un velo tristezza, ha saputo renderci tutti partecipi di quello che succedeva in quel pezzetto di Lombardia. Certo lei è una scrittrice, è una Prof che non ama la DAD, è molto esigente e i suoi alunni lo sanno, ma è sicuramente una donna sincera, sempre. 

Il suo diario giornaliero ha incollato molti di noi davanti a pc e telefoni, aspettavamo le ultime notizie da lei ogni giorno. Ebbene, proprio ieri ho ricevuto un bellissimo pacco, che contiene il libro che vedete nella foto, "Diario di una reporter senza licenza" . Sono tanto felice che la Prof abbia deciso di stamparlo il suo diario, lo sono perchè ce l'ho io a casa ovvio, ma lo sono soprattutto perchè è importante che gli avvenimenti di questo ultimo anno, raccontati sul social, non restino soltanto nell'etere, ma siano nero su bianco, sulla carta di un libro che ha un profumo speciale, si perchè i libri profumano e solo chi li ama sa cosa voglio dire. 

"Diario di una reporter senza licenza" farà parte dei ricordi di questo anno particolare, di questa pandemia maledetta che tanto ci ha tolto, ma è la testimonianza di una donna che la licenza per raccontare ce l'ha eccome e lo custodirò gelosamente, in attesa di andare a Codogno e farmi un selfie con la Prof in Piazza Cairoli o Piazza 10 Settembre e dirle che davvero è una "Manza " fantastica, che noi abruzzesi concreti chiamiamo Robbby Manzoni. 

Se vi capiterà mai di andare a Codogno, anzi organizzatevi andate perchè è già nella storia questa città, chiedete alla farmacia in centro, oppure alla cartoleria, vi sapranno indirizzare su dove trovare il diario della reporter che pensa di non avere licenza ma invece ce l'ha. 

Coltiviamo l'amicizia e la speranza, l'una non esclude l'altra, le distanze vengono annullate dai benefici dell'una dell'altra, può capitare di conoscere una persona bella come la Prof : "lointain mais uni" come direbbe lei . 

Alla prossima ! 

Roberta Maiolini 



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