mercoledì 30 dicembre 2020

La classifica di fine anno : la varia umanità facebookkiana

E' tutto un prosperar di classifiche, già da qualche giorno, anche se rispetto agli altri anni si evitano quelle delle scarpe più fashion del 2020, delle borse più trendy del 2020 e amenità varie. Del resto nell'anno della pandemia si è fatto a meno di tante cose e quindi si resta umili. Dato il mio ormai noto brutto carattere, ho riguardato mentalmente i miei post su Facebook e ho deciso di fare una classifica delle varie personalità incontrate nel corso di questo anno, che preferisco non definire, perché già  appellate in tutti i modi.

Al posto troviamo gli appassionati del "buongiorno..caffettino?", insieme a quelli del "buon pomeriggio ..facciamo merenda?" e "buonasera...che fate?" Sono quelli che prendono in parola Facebook che scrive " A cosa stai pensando ?" 

Al quelli che ci sono ma non si vedono, chiedono l'amicizia a chiunque capiti a tiro ma non interagiscono mai, nemmeno un like per sbaglio, stanno bene attenti, osservano i post di tutti ma non si fanno vedere. Cancelliamoli e via. 

Al quelli che taggano chiunque, che fanno un post e taggano 100 persona la volta, non si sa bene perché ma loro lo fanno tutti i giorni. A prescindere dal lavoro che si fa, dalla necessità di promuovere, ci vuole sempre educazione. Taggare le persone in cose che probabilmente non le riguardano è maleducazione, io prima di entrare a casa delle persone chiedo permesso, ecco questi taggatori seriali non lo fanno. Vanno ripresi pubblicamente senza mezzi termini. 

Al posto i copiatori seriali, quelli che copiano poesie, frasi, foto, tutto e lo spacciano per farina del proprio sacco. Si usano sempre le virgolette quando si prendono frasi altrui oppure mettete "cit." alla fine. Ecco per me queste persone meriterebbero lezioni private con un insegnante di uncinetto e lavoro a maglia, tre volte la settimana tre ore la volta per ogni post copiato. 

Al posto , the winner is...nell'anno della pandemia tutti coloro che si sentono virologi, immunologi, tuttisti. Speravamo di uscirne migliori ma invece ne usciamo nettamente peggiorati, la superbia ha preso il posto della paura e, solo per aver aperto qualche link sul social, sono convinti di saperne più di un medico, di un operatore sanitario, di un infermiere, più di un enciclopedia. 

Mi sono limitata ad una top 5 , in realtà avrei fatto anche una top 10, ma dato che a nessuno va di leggere cose troppo lunghe ho fatto una cernita. Avrei avuto molte personalità da aggiungere, quelle che spargono cuori ovunque, qualunque sia l'argomento, per non sbagliare mettono cuori ; poi c'è chi pur di far vedere quanto è preparato usa un linguaggio forbito, con parole che a volte viene il dubbio abbiano mangiato il vocabolario di italiano e latino insieme ; un posto d'onore lo avrebbe meritato chi pubblica un selfie ogni quindici minuti, prima lo mettono si Instagram e poi lo condividono su Facebook, che se vai a vedere i loro profili pensi che che si sentano influencer. Poi ci sono anche io, che non sono meglio sicuramente di tutte queste categorie che ho elencato, perchè tutti i giorni promuovo il mio lavoro, gli ospiti delle mie interviste, le recensioni dei libri, gli eventi a cui partecipo ( prima di Marzo 2020). In mezzo ci metto i post ironici che non sempre vengono capiti, quelli in cui mi lamento di qualcosa, quelli in cui critico i programmi televisivi del sabato sera. Nessuno è perfetto, ovviamente non lo sono neanche io, ma per fortuna non copio, non mi sparo le pose, non pubblico saluti ad minchiam, tag compresi e mi diverto. Alla fine il social va usato con il giusto distacco, vero è che ci aiuta a rimanere in contatto con persone lontane, a sapere notizie a volte prima dei giornali, ma conviene prenderlo più spesso come uno svago, sennò diventa lavoro e dipendenza. 

Se siete arrivati a leggere fin qui vi ringrazio per la fiducia, per gli auguri di buon anno vi rimando al prossimo post, sempre con cordialità. Cia. 

P.s. Il "cia" è piaciuto a molti, ma quello vero è senza accento ;-) 

Alla prossima ! 

Roberta Maiolini 



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