domenica 9 febbraio 2020

Il Festival di Sanremo alla radio

Ci sono appuntamenti radiofonici che sono imperdibili e improrogabili, uno di questi è il Festival di Sanremo. Sono tantissimi anni che lavoro in radio e la settimana più attesa, quella più faticosa, quella più divertente, più chiacchierata è sempre stata quella dedicata al Festival della Canzone Italiana. Radio Stella non è una realtà nazionale, ma ha sempre seguito il festival  con tanti collegamenti al giorno grazie ai corrispondenti. Al telefono ho conosciuto tanti giornalisti, speaker, alcuni anni erano gli stessi, poi ci sono stati vari cambi. Sentito da noi assume un fascino tutto particolare, quello di scoprire "il dietro le quinte più famoso e chiacchierato d'Italia".
Tanto tempo fa i collegamenti erano con il telefono fisso, chiamavamo una postazione e l'inviato di turno ci raccontava quello che aveva visto, poi con il cellulare grandi cambiamenti, addirittura interviste ai cantanti, poi con internet, i social, sembra di essere proprio lì. Ho visto sotto i miei occhi tutte queste innovazioni che mi sembra di avere iniziato più di 50 anni fa, ma oggi ho la contentezza di una speaker alle prime armi! Siamo connessi, non ci sono più i turni per chi deve andare in radio a collegarsi anche alle 22.00, le alzatacce per il primo collegamento alle 07.00, no ora al più devi rimontare al pc qualche servizio.
Una settimana a sognare di essere a Sanremo, di stare fuori al Teatro Ariston, di girare per la città e incontrare personaggi famosi, questo era il festival per noi ragazzi della radio di provincia, sognatori, ambiziosi, ingenui, desiderosi di vivere da vicino questo evento.
Oggi me lo vivo con più serenità, senza ansia da collegamento, ma con più consapevolezza e con la voglia di seguirlo, lo stesso entusiasmo, supportato dai social che mi permettono di commentare, interagire e un bel televisore grande che dal divano regala splendide emozioni !
Le polemiche hanno sempre accompagnato il festival, ogni anno ne è uscita una diversa o anche di più, le critiche alle canzoni, agli outfit, il pancione finto di Loredana Bertè sembra del medioevo in confronto ad oggi, eppure Sanremo mantiene il suo fascino, quella voglia di vedere chi canta cosa, di passare subito quelle canzoni, che poi dopo una settimana già non ne puoi più, ma le preannunci come le più belle del mondo e le canticchi pure a microfono spento.
Questa settantesima edizione non si è differenziata dalle precedenti, polemiche, super ospiti, "vallette" bionde e more, il balconcino di Vincenzo Mollica che ahimè va in pensione, dopo averci regalato splendidi siparietti, uno zio e un vero professionista che ci ha dato molto con il suo lavoro. Amadeus si è rivelato un presentatore con un gran carattere, se pure era emozionato non lo ha mai dato a vedere, Rosario Fiorello #tornaasanremo ti prego, non è mai troppo, una coppia d'assi la definirei. Tante donne, cantanti, attrici, giornaliste, presentatrici, una diversa dall'altra, ognuna ha portato qualcosa di sè nel bene e nel male. Le canzoni, ognuno ha le sue preferite, a parte qualche scelta discutibile di cui si è molto parlato, tante mi sono piaciute. Un grande Tiziano Ferro, una splendida orchestra, una fantasmagorica scenografia. Tutto bello ? Ma anche no, la noia del monologo di Diletta Leotta che parla di rughe e bellezza, la grandezza indiscutibile di Roberto Benigni che aveva già proposto il Cantico dei Cantici in tv e dopo pochi minuti ho perso l'attenzione, la lunghezza delle serate oltre il limite della decenza e molto altro, però lo promuovo, perchè senza critiche non è festival !
Il podio vincente mi è piaciuto, Diodato ha una grande sensibilità, Francesco Gabbani ha portato una canzone che in radio andrà fortissima, così come i Pinguini Tattici Nucleari. I prossimi giorni ci diranno chi ha davvero fatto centro e chi rimarrà nelle retrovie, intanto possiamo archiviare questa settantesima edizione. 
Ribadisco quello che ho scritto in un mio post, seguo da sempre il Festival di Sanremo, una delle manifestazioni più importanti del nostro paese e dovremmo andarne tutti fieri, nel mondo siamo conosciuti per molte nostre eccellenze e la musica è una di queste, allora invece di fare sempre i detrattori in casa nostra, andiamone fieri. Siamo un popolo di allenatori, poeti e musicisti e qualche volta anche di bugiardi, perchè dopo il grido #boicottiamosanremo in realtà è stata un'edizione dagli ascolti record. 
Viva il Festival, viva la canzone italiana!
Alla prossima ! 


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