Ogni tifoso ha il suo Capitano del cuore e parlo di calcio eh, Alessandro Del Piero è il mio. Nel fare la recensione di un libro in genere cerco di essere obiettiva, di comunicare quanto mi è arrivato dalla lettura, ma qui mi è difficile restare imparziale.
" Detto tra noi" di Alessandro Del Piero è stato uno dei miei regali di Natale preferiti e ho centellinato anche la lettura, perchè volevo non finisse e perchè volevo memorizzare tutte le informazioni preziose che vi leggevo su quello che rimane il mio calciatore preferito.
Prima di parlare di lui però devo parlarvi di eFanswer, il primo social publisher che ha messo su una piattaforma social-editoriale in cui i fan, gli utenti, possono interagire direttamente con i loro idoli. Ecco il libro di cui vi parlo parte da lì, sfogliandolo di lato ci sono le domande dei tifosi a cui Alessandro Del Piero ha risposto, raccontando passo dopo passo la sua straordinaria carriera, i ricordi di giovane calciatore, la sua famiglia, le sue esperienze lavorative ed umane, i suoi sogni, domande davvero interessanti, curiose, che tanti suoi tifosi hanno avuto il privilegio di poter fare, ma soprattutto quello di ottenere una risposta.
Un Alessandro Del Piero sorprendente, che ci racconta cose che avremmo sempre voluto chiedere, come per esempio le emozioni del Mondiale 2006 che ha visto l'Italia di Lippi Campione del mondo, il racconto del famoso gol che ci portò alla finale di Berlino.
L'emozione e la responsabilità di essere il Capitano di una squadra, ruolo vissuto con grande generosità; il rapporto speciale con Angelo Di Livio che approdò alla Juve insieme a lui pur essendo più grande e con il quale Del Piero ha condiviso tanti anni bianconeri e azzurri fatti anche di amicizia.
Il rammarico per le finali di Champions perse, così come quelle europee e mondiali con la Nazionale, la commozione dell'ultima partita e dell'utlimo gol con la Juve e uno stadio intero in lacrime : " Mi sono ritrovato lì, in campo, a combattere contro me stesso allontanando il pensiero che fosse finita, che non avrei più giocato in quello stadio e con quella maglia. Nessuno, me per primo, si era ancora reso conto che quel momento potesse arrivare davvero. I titoli di coda del film del quale ero protagonista stavano per scorrere e io non avevo idea di come sarebbe stata l'ultima scena. Sapevo soltanto che la partita contro l'Atalanta doveva essere una festa e una festa è stata."
Il rapporto con l'Avvocato Agnelli, la sua famiglia, i suoi figli, l'Australia, l'India, l'America.
Un'intervista dei suoi tifosi lunga 149 pagine che di qualunque squadra siate tifosi vi farà apprezzare l'umanità di quest'uomo, la sua generosità e quello che a volte si cela dietro una partita di calcio.
Sono stata di parte lo so, ma posso dirvi che lo avrei ammirato comunque anche se avessi tifato un'altra squadra, perchè Capitani come lui, Francesco Totti, Javier Zanetti, Paolo Maldini sono di un'altra pasta e rappresentano quel legame con il calcio che mi piace e piace a tanti, fatto di attaccamento alla maglia e rispetto per tutti gli avversari.
La verità caro Ale è che ci manchi tanto e che speriamo di rivederti presto in Italia in un ruolo prestigioso ! Te si 'fa' a mussa del strassaro Ale ...ci siamo capiti ?
P.S. in dialetto veneto significa : sei come l'asina dello straccivendolo, ti conoscono tutti :-)
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