domenica 18 luglio 2021

Alfabeti - Le parole di Dante di Patrizia Tocci

Definire Patrizia Tocci come scrittrice è riduttivo, lei è anche poetessa, docente, ama fotografare, cucinare, raccontare, far fiorire le piante. E' una studiosa del novecento inteso come periodo letterario, conosce bene Eugenio Montale e Laudomia Bonanni, per citarne due. Ha esordito con un libro di poesie nel 1990 "Un paese ci vuole", poi una silloge poetica "Pietra serena", poi nel 2010 "Una città che voleva volare", poi ha curato "I gigli della memoria : narrazione collettiva ", poi il suo primo bellissimo romanzo "Nero è il cuore del papavero", dedicato alla figura del padre e con il quale ha vinto il Premio Vittoriano Esposito. Nel 2019 ha pubblicato "I carboncini, sguardi e parole", ha partecipato a molti concorsi di poesia e collabora proficuamente con il quotidiano "Il Centro", curando delle rubriche settimanali, "Alfabeti", "Carboncini", "La valigia di cartone", "Diacromie".

Ho iniziato parlando dell'autrice questa volta e non dal libro perchè Patrizia Tocci rappresenta un mondo a sè, un mondo ricco di letteratura, di amore per la scrittura che lei fa comprendere bene, anche solo leggendola. Ah dimenticavo di aggiungere che è abruzzese forte e gentile, nata a Verrecchie, borgo antico e di antichi e bellissimi valori e paesaggi, ha vissuto molti anni a L'Aquila e dopo il terremoto del 2009 si è traferita a Pescara, dove vive tutt'ora e insegna in un istituto superiore. 

Il 2021 è l'anno del Sommo Poeta, ricorrono i 700 anni dalla sua morte e viene celebrato e ricordato ovunque, Patrizia Tocci non poteva esimersi dal pubblicare un libro su di lui, data la sua preparazione e la sua ammirazione per Dante Alighieri, "Alfabeti - Le parole di Dante" edito da Tabula Fati.  Lo fa come sempre a modo suo, trova sempre una strada  originale per dire o raccontare e con questo libro riesce a far avvicinare al Sommo anche chi, magari per reminiscenze scolastiche, lo ama poco. Alfabeti è esattamente come dice il titolo, ricco di parole dalla A alla Z legate a Dante. La parola di cui si ha più bisogno in questo periodo è sicuramente Amore : "Ma s'a conoscere la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, dirò come colui che piange e dice". Canto V dell'Inferno, con questa parola l'autrice ci spiega l'amore di Dante per Beatrice, ma soprattutto quello che lui vuole sapere incontrando la Francesca di Paolo e Francesca, Patrizia Tocci cita pure Antonello Venditti per farci capire meglio, tanto che la parola Amore diventa un sentimento quasi tangibile, sembra di vederlo. 

Oppure la parola "Stelle" : " Lo duca e io per quel cammino ascoso intrammo a ritornar nel chiaro mondo; e senza cura d'aver alcun riposo". Inferno Canto XXXIV, così la scrittrice apre per spiegare la parola "Stelle", quando Dante e Virgilio riuscirono a rivederle, salvo poi paragonarle ad un dipinto di Van Gogh, citando Leopardi e pure Kant e San Francesco, per concludere che le stelle ci sono sempre, anche quando non le vediamo. 

Un Dante raccontato in modo pop mi viene da dire, moderno, facile da comprendere e se vogliamo anche da amare un pò di più rispetto ai tempi scolastici, in cui per molti è stato uno spauracchio, soprattutto in vista della maturità.

Patrizia Tocci ha il pregio di comunicarci il suo amore per il Sommo Poeta, traspare dalla sua scrittura e dal modo in cui descrive parole legate a lui che lei però ci spiega con semplicità, con riferimenti ad altri autori o semplicemente alla vita normale, ai sentimenti di una vita normale. E' riuscita a trovare la formula giusta , le parole giuste, i canti giusti, per celebrare un poeta che rimane il più grande, che tutto il mondo ci invidia, che quest'anno è al centro di molte manifestazioni ed eventi, ma che Patrizia Tocci ci racconta e lo esalta, dal suo punto di vista, che secondo me è privilegiato, perchè chi lo ama ne ha colto l'essenza. 

Troverete un vero e proprio vocabolario, che sono certa vi piacerà e se non avete mai amato Dante, avvicinatevi con fiducia, una prof, giornalista, poetessa, sa perfettamente quali corde toccare e credetemi, come si dice in Abruzzo "tocca leggerlo", vi piacerà. 

Alla prossima ! 

Roberta Maiolini 




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